Ciascuna
di quelle superfici orientabili impiegate per
governare i natanti. Nel canottaggio, timone a
pedale, dispositivo posto sulle imbarcazioni
senza timoniere, che viene manovrato da uno
dei vogatori; consiste in due tiranti azionati
per mezzo di due pedali che comandano gli
spostamenti del timone Nella sua forma
attuale, il timone è costituito da una parte
immersa, detta pala o spalla, irrigidita da un
fusto o da un telaio; la parte superiore della
pala si collega a un'asta o testa, di sezione
generalmente circolare, con asse per lo più
verticale, che forma l'organo finale al quale
è fissata la barra con cui si imprime alla
pala la necessaria angolazione. Adeguati
scontri sono applicati al fusto e alla barra
per limitare l'angolazione massima del timone
a 35-40º. In corrispondenza dei bracci del
fusto sono applicati dei perni allineati con
l'asta (agugliotti) che consentono
l'inserimento del timone entro boccole
(femminelle) sopportate dal dritto di poppa
(nelle imbarcazioni di legno) o da un telaio
irrigidito posto sotto la curvatura poppiera
(dritto del timone). Sulle navi maggiori sono
adottate anche soluzioni a sbalzo, cioè il
timone è sospeso sporgente dalla carena e
sostenuto da un reggispinta in testa,
integrato da una pinna fissa sporgente dalla
carena; il peso è quindi sopportato dall'asta.
Per ridurre il momento necessario per mettere
alla banda il timone, si ricorre al timone
compensato, che presenta cioè una certa parte
della superficie della pala a proravia
dell'asse di rotazione. Il comando del timone,
sulle imbarcazioni leggere, viene effettuato
manualmente agendo direttamente sulla barra;
sulle imbarcazioni maggiori il governo del
timone si effettua agendo manualmente su una
ruota dotata di maniglie che comanda il
meccanismo (agghiaccio) che presiede alla
rotazione del timone, essenzialmente
costituito da un tamburo su cui sono avvolti
alcuni giri del cavo o della catena (frenello)
collegati alla barra del timone; in tal modo è
diminuito lo sforzo del timoniere e il governo
viene effettuato a distanza. Sulle navi tale
sistema è sostituito da impianti meccanici,
che comprendono anche motori ausiliari di
manovra e che consentono manovre celeri con
modesti sforzi del timoniere. Sulle grandi
unità con propulsione meccanica, si adotta il
timone automatico, in genere comandato
dall'angolo di prora prefissato e quindi
asservito alla bussola; sulle unità a vela
(per lo più yachts) esso è invece comandato
dall'angolo, prefissato, fra il vento e l'asse
longitudinale dello scafo; esso governa in
modo da mantenere tale angolo. Sui
sommergibili esistono timoni di profondità,
superfici mobili ad asse trasversale,
impiegate per regolare la quota del battello.
In genere si hanno una coppia di timoni
prodieri e una di timoni poppieri; i primi
sono abbattibili o a scomparsa, ma vi sono
esempi di timoni prodieri non rientrabili; i
timoni poppieri sono in genere non
rientrabili.