Nome
del primo veicolo a cuscino d'aria, spesso
usato per indicare gli analoghi mezzi noti
genericamente come aeroscivolanti,
aeroslittanti o con nomi e sigle propri, come
per esempio naviplano. Il primo hovercraft fu
ideato dopo la II guerra mondiale dall'inglese
C. Cockerell che, nel luglio del 1959, fece
attraversare lo stretto della Manica da un
piccolo prototipo del peso di 2 tonnellate;
dopo il successo di altri mezzi più pesanti,
nel 1968 entrò in servizio di linea sulla
Manica un hovercraft, l' SR N. 4, di ben
maggiori dimensioni e potenza (lunghezza ca.
39 m, larghezza ca. 23 m, peso a pieno carico
168 tonnellate, con un grembiule flessibile di
2,4 m disposto lungo il contorno inferiore),
mosso da 4 turbine a gas azionanti ciascuna
un'elica aerea per il movimento di traslazione
nonché una soffiante per il cuscino d'aria, e
atto a trasportare 254 passeggeri e 30
autoveicoli. Gli hovercraft si distinguono dai
mezzi anfibi e aerei non solo per il principio
di sostentamento ma anche per la forma, per il
tipo di propulsore e per il modo di governo. I
veicoli di più recente costruzione adottano
motori Diesel di notevole potenza e di
dimensioni
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più
contenute, in grado di far superare al veicolo
velocità di 40 nodi; in particolare, in Gran
Bretagna sono in servizio hovercraft leggeri
per 100 passeggeri, come l' AP 1.88 in grado
di superare i 50 nodi, e hovercraft da carico,
come il BH 7 Mk 14, che può trasportare 30
tonnellate alla velocità di 60 nodi; gli
hovercraft finlandesi sono realizzati in lega
leggera saldata e possono trasportare fino a
100 tonnellate di carico a 25 nodi in mare e
40 nodi su ghiaccio. Gli hovercraft si sono
affermati anche quali veicoli ausiliari nella
marina militare e vengono largamente
utilizzati per operazioni di sbarco,
pattugliamento in zone paludose, caccia alle
mine. La loro autonomia è però molto limitata
(4 ore) rispetto agli aliscafi e per ora non
possono essere utilizzati, quali navi
lanciamissili. Si sono invece rivelati molto
utili per la caccia alle mine lungo zone
costiere proprio per il fatto che viaggiano
sollevati dall'acqua, inoltre possono essere
dotati di uno o due veicoli subacquei
(minisommergibili) in grado di operare in
acque profonde; in genere sono armati con
mitragliere e cannoncini a canne rotanti da 20
mm, ma possono trasportare anche piccoli
missili mare-aria. Oltre all'hovercraft in
senso proprio vanno ricordati: i veicoli con
carene laterali (Sidewalls) disposte sul
prolungamento di ciascun fianco, che hanno un
grembiule flessibile trasversale prodiero e
uno poppiero di contenimento del cuscino
d'aria; in questi la propulsione e il governo
sono affidati rispettivamente a eliche e
timoni navali; sono mezzi non anfibi che,
rispetto all'hovercraft, presentano una mi
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gliore
utilizzazione della po tenza installata,
minore rumorosità, più agevole controllo,
migliori qualità nautiche. I veicoli
semi-anfibi (Semiamphibious), mezzi navali
muniti di grembiule come negli hovercraft
nonché di due pinne, ciascuna delle quali è
dotata di elica e timone; le pinne sono
conformate in modo che il mezzo, in
sostentamento, possa adagiarsi su uno scalo
che si protende nell'acqua. I veicoli a bolla
(C.A.B., Captured Air Bubb le), mezzi navali
non anfibi con sponde rigide immerse e
provvisti di grembiuli prodiero e poppiero che
delimitano il vano nel quale viene insufflata
l'aria; la propulsione è affidata a due eliche
immerse oppure di tipo aereo. I veicoli a
effetto aerodinamico (Aerodinamic Lift),
strutturalmente simili agli hovercraft ma con
sezione longitudinale inferiore realizzata
secondo un profilo tipo ala d'aeroplano; in
questi, all'azione sostentatrice del cuscino
d'aria alle basse velocità, si accompagna a
velocità più elevata quella caratteristica
della portanza alare; sono propulsi da eliche
aeree. Negli anni Settanta furono studiate,
anche per uso militare, grandi hoverships
(navi a cuscino d'aria), o navi a effetto
superficie (S.E.S., Surface Effect Ships),
capaci di assicurare le rotte atlantiche. Esse
non furono però realizzate e gli hovercraft
rimasero confinati a usi specialistici.
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